Lavori di riqualificazione dell’intersezione tra la S.P. 22 ed il collegamento autostradale a San Piero a Grado Pisa

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Realizzazioni

Scheda sintetica

Committente:
S.A.L.T. pa (Società Autostrada Ligure Toscana per azioni)
Direttore dei Lavori:
Ing. Riccardo Trentanovi - Geom. Marco Iacopini
Periodo di realizzazione:
2020

L’intervento oggetto del presente appalto riguarda la riqualificazione dell’intersezione tra la S.P. n° 22, la bretella autostradale di raccordo al casello di Pisa Centro dell'Autostrada A12 e la via Livornese, viabilità di accesso all’abitato di San Piero a Grado. L’intervento ricade nel territorio del Comune di San Piero a Grado in provincia di Pisa. 

Tale intersezione era risolta mediante uno svincolo a raso con schema a “T”, composto da tre aiuole spartitraffico con corsie specializzate di immissione e accumulo in mezzeria. L’esigenza di trasformare l’attuale intersezione a T in una rotatoria di tipo convenzionale nasce dalla necessità di mettere in sicurezza il nodo di intersezione tra la SP 22 del Mare ed il Raccordo Autostradale, intervenendo su un nodo che è sempre stato caratterizzato da un elevato numeri di incidenti stradali. Tale pericolosità deriva in parte dall’attuale conformazione dell’area d’intersezione posizionata in curva, con conseguenti difficoltà dovuta alla scarsa visibilità per la manovra di svolta a sinistra da parte dei conducenti provenienti dalla direzione Livorno e diretti A San Piero a Grado. Lo sviluppo curvilineo della viabilità e la presenza di segnaletica verticale e cartellonistica pubblicitaria sul lato interno della curva riducono le distanze e quindi i tempi di percezione dei veicoli in arrivo nella corrente veicolare opposta. Conseguenza di questo è oltre l’aumento dei tempi di attesa per i veicoli nella corsia di accumulo per la svolta a sinistra in direzione San Piero a Grado, l’aumento della incidentalità stessa.  L’intervento, come accennato, è finalizzato a migliorare la sicurezza e la transitabilità, in termini di fluidità del traffico e di riduzione dei fenomeni di congestione, lungo la S.P. n° 22 Via del Mare, attraverso una ridefinizione dell’intersezione presente. In particolare, l’incrocio, nello stato attuale, si configura come intersezione lineare a raso del tipo “a T” con goccia centrale regolamentata da Stop in corrispondenza delle svolte a sinistra e con segnali di dare precedenza nelle svolte a destra. Tale situazione, provocava evidenti riduzioni della capacità dell’asse stradale ed incolonnamenti di veicoli in attesa di svolta. La lunga attesa in coda dei veicoli conseguenza della limitata possibilità di inserimento induce gli utenti a assumere gradi di rischio rilevanti e possibili errori di valutazione nell’attraversare il nodo. Con l’inserimento di una regolazione a rotatoria per l’intersezione delle correnti veicolari in questione è possibile perseguire obiettivi di maggior sicurezza e funzionalità, ottenendo facilitazioni per le manovre di svolta e riduzioni globali dei tempi di attesa, da cui ne deriva la possibilità di garantire una sostanziale riduzione del livello di inquinamento atmosferico ed acustico.

I vantaggi derivanti dal trasformare il preesistente incrocio lineare a raso del tipo a “T” con una rotatoria posso schematicamente riassumersi in:

SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE

La trasformazione dello svincolo preesistente per consentire la realizzazione della rotatoria di progetto ha comportato una modifica delle zone impermeabilizzate, pertanto, fermo restando i recettori finali ed i fossi di guardia che corrono al piede del rilevato, si è studiato ex novo lo schema di smaltimento delle acque meteoriche. La progettazione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche dalla rotatoria di progetto è stata condotta rispettando fedelmente, quando possibile, il preesistente schema di drenaggio delle acque di piattaforma ed il naturale deflusso delle acque, avendo la precauzione comunque di adottare i seguenti criteri:

- tendenziale eliminazione di zone piane all’interno dell’intersezione mediante la sistematica adozione sia di pendenze longitudinali sia di pendenze trasversali;

- sistematica individuazione planimetrica di tutte le zone pavimentate con pendenza trasversale critica (- 2,5% < p < +2,5%);

- definizione sistematica delle linee di compluvio e di displuvio derivanti dalla combinazione delle pendenze, evitando la concentrazione della raccolta meteorica in senso ortogonale alle principali traiettorie passanti;

- individuazione dei punti di recapito dei compluvi mediante scarico laterale in modo da delimitare sia le  singole superfici scolanti sia i percorsi delle acque meteoriche sulla pavimentazione;

La pendenza trasversale del 1.5% dell’anello circolare della rotatoria e del 2,5% dei rami affluenti, così come previsto dalla normativa vigente, assicura un corretto deflusso delle acque dalla carreggiata stradale. La dimensione della rotatoria rende efficace rivolgere la pendenza della piattaforma verso l’esterno, per evidenziare maggiormente la presenza dell’isola centrale, agevolando il raccordo trasversale con i rami affluenti.

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

Il nuovo assetto dell’intersezione tra la bretella di Raccordo autostradale la SP 22 via del Mare e la Via Livornese a San Piero a Grado comporta la posa in opera di 18 nuovi corpi illuminanti e la dismissione di 12 corpi illuminanti che interferiscono con le opere in progetto. La posizione dei nuovi corpi illuminanti è indicata nelle planimetrie di progetto. I nuovi corpi illuminanti saranno posti su palo rastremato in acciaio alto 10 metri fuori terra allacciati al quadro elettrico tramite linee elettriche di alimentazione interrate a bordo della strada. La colorazione del palo e del braccio sarà colore RAL 6014 come da prescrizione dell’Ente Parco. L’intervento sarà eseguito nel pieno rispetto delle norme tecniche di riferimento, nonché di tutte le leggi e decreti relativi alla perfetta e sicura esecuzione dell’opera, al fine di rendere l’intera opera finita a regola d'arte. Per quanto riguarda i corpi illuminanti questi saranno del tipo a Led 48 4000K 500mA posti su braccio singolo inclinato anch’esso in acciaio con colorazione RAL 6014. I pali saranno installati in plinti prefabbricati in c.a. Rck 250 completi di pozzetto con collegamenti verso il palo e la dorsale. L’impianto di illuminazione sarà realizzato conformemente alle leggi, decreti e norme precedentemente citate, ed in particolare Legge n°37, del 21 Marzo 2000 della Regione Toscana (impone che gli impianti non emettano nell’emisfero superiore un flusso luminoso eccedente il 3% del flusso totale emesso dalla sorgente e perciò avere un’intensità, con Ȋ>=90°, pari a 0 cd/Km). Secondo la norma CEI 64-8/715 e CEI 64-19 l'impianto sarà del tipo in derivazione, ovvero i centri luminosi dovranno essere derivati dalla linea di alimentazione e risultare in parallelo tra loro (classificato come gruppo "'B", impianto alimentato in derivazione con tensione nominale a 1000V in tensione alternata)Le tubazioni saranno poste in tubazioni ad una profondità minima di 50 cm e segnalate tramite nastro monitore posto ad almeno 10 cm sopra e per tutta la lunghezza. Non sono poste condizioni particolari per incroci con cavi di energia ma i punti di attraversamento saranno tali da mantenere possibilmente una distanza di 15 cm tra le tubazioni. Per gli attraversamenti di cavi di telecomunicazione non sono prescritti accorgimenti in quanto le condotte sono costituite da tubi in plastica e non è prescritta distanza di sicurezza neanche nei tratti con le condotte parallele. Per gli attraversamenti di tubazioni metalliche non contenenti materiali infiammabili si prescrive una distanza minima di 50 cm o 30 cm nel caso si interponga tra i tubi una soletta di calcestruzzo o materiale isolante; nel caso di parallelismi è richiesta una distanza di almeno 30cm. Per gli attraversamenti di tubazioni metalliche contenenti materiali infiammabili il DM 24/11/1984 prescrive una distanza minima di 50 cm o 30 cm nel caso si interponga tra i tubi una soletta di calcestruzzo o materiale isolante che si prolunghi per almeno un metro nei sovrappassi e 3 metri nei sottopassi; nel caso di parallelismi è richiesta una distanza di almeno 50 cm La distanza dei sostegni e di ogni altra parte dell’impianto dai limiti della carreggiata deve essere tale da non creare interferenze con i veicoli che circolano regolarmente sulla carreggiata. I sostegni ed ogni altra parte dell’impianto fino ad una altezza di 5 metri dalla pavimentazione della carreggiata è opportuno che siano posizionati ad una distanza di almeno 50 cm dal limite della carreggiata. L’altezza minima sulla carreggiata di una qualsiasi parte dell’impianto deve essere pari a 6 metri. La disposizione dei corpi illuminanti è stata progettata nell’intento di rendere il più possibile evidente la configurazione geometrica dell’incrocio e garantire un elevato livello di illuminazione del piano stradale.Si è pertanto cercato di segnalare all’utente stradale la presenza dell’isola centrale spartitraffico, di facilitare, una volta imboccato il corridoio di circolazione, la percezione degli ingressi e delle uscite dei vari rami affluenti.