Ristrutturazione Palazzo “Mastrogiovanni Tasca” ex Liceo-Ginnasio “A. Manzoni” Mistretta (Me)

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Realizzazioni

Scheda sintetica

Committente
Comune di Mistretta (ME)
Dir. tecnico di cantiere
Geom. Giorgio Zaccaria - Geom. Agatino Schininà
Periodo di realizzazione
2006-2008
Tipologia dei lavori
Restauro conservativo e impianti tecnilogici

CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE DEL MANUFATTO.

Costruito nel 1727 dal committente Lucio Mastrogiovanni Tasca. Alcune fonti storiche ci dicono che il luogo di edificazione di tale manufatto apparteneva alla stessa famiglia, e confinava a monte con l'orto dei frati Francescani.

La tipologia del palazzo M. Tasca; è successiva al periodo barocco, ma è tipica delle costruzioni tardo-rinascimentali di questa zona di territorio siciliano.

I caratteri dell'architettura più ridondanti sono espressi nella facciata principale (simmetrica). Essa si contrappone ad un'articolazione degli ambienti interni, per forma e distribuzione.

Ciò è probabilmente da attribuire alle diverse destinazioni d'uso, che si sono succedute nell' arco di quasi trecento anni di storia di tale edificio.

Il palazzo si compone di 4 livelli su un terreno in forte pendenza e prospiciente lungo la Via Umberto I°

Il primo livello è semi-interrato ed ospita l'ingresso principale e due stanze che prospettano sullo stesso fronte, con relativi accessi, di cui uno è stato ampliato nel 1860 (data scolpita nel concio di chiave).

Il secondo livello (10 piano) è accessibile anche dalla Via Mazzini (Ex via Scalinatasarda), ivi si accedeva alle cucine ed alla stiva del palazzo.

La pianta di questo piano si compone di sei ambienti disposti secondo uno schema ad (U).

Un terzo ingresso, infatti, rendeva il plano accessibile anche da Via Scalinata attraverso il passaggio di un cotile, dalla forma di un quarto di erchio, rivestito in basole di pietra locale.

Il terzo livello (2° piano) era quello cosiddetto nobile, caratterizzato da ambienti più ampii e luminosi, trovandosi il tutto su una quota fuoriterra. In questo piano ancora oggi si può osservare la cappella affrescata, con annesso armadio a muro che ospitava l'altare religioso, con l'effige di famiglia intarsiata nel legno.

In questa sala completamente interna al palazzo, un lucernaio di forma circolare 'e posto al centro della volta, faceva filtrare una luce indiretta proveniente dal sottotetto, nel quale era adibita una cabina in legno che univa la capannina di luce, posta sulla copertura.

L'ultimo livello (30 piano) si coniuga, con il sottotetto interamente in legno (travi, arcarecci ed il tavolato), ed alcune stanze di servizio, che nel XIX secolo furono rimaneggiate ed ampliate alle nuove esigenze abitative dell'epoca.

La facciata principale del palazzo "Mastrogiovanni Tasca" è stata progettata e costruita secondo i canoni della simmetria geometrica, che in gergo architettonico da origine ad una visione speculare del prospetto.

In essa SI possono leggere ancora oggi tre caratteristiche tipologiche fondamentali:

il portale di ingresso

i balconi ammezzati

i balconi del piano nobile

tutti elementi in pietra che rifiniscono i prospetti del Palazzo Tasca.

Opere di manifattura locale costituiti da elementi da taglio finemente lavorate da sapienti scalpellini amastratini.

La tessitura delle cortine murarie, sono realizzate in muratura di pietrame di media pezzatura, da tale indagine, risulta che il prospetto all'origine doveva essere intonacato, quasi a sottolineare gli stipiti e le mostre in pietra, dei vani finestrati e dei balconi prospicienti.

Oggi l'intonaco non risulta essere quello originario, e le parti di muratura che affiorano lasciano intravedere la sublime tessitura delle cortine, il gioco geometrico fra i conci di pietra e i tozzetti di cotto. Opera di singolare pregio che caratterizza l'architettura di facciata di alcuni palazzi di Mistretta.

RISTRUTTURAZIONE E PROGETTAZIONE PER LA V ALORIZZAZIONE DEL BENE ARCHITETTONICO.

L'intervento di recupero mira alla valorizzazione del patrimonio edilizio per la conservazione del bene architettonico, dovuta alle valenze estetiche possedute dal manufatto, il tutto rispettando gli strumenti di programmazione  territoriale e le nonnative vigenti in campo urbanistico e di risanamento conservativo.

Dall' analisi strutturale e dai sopralluoghi fatti il Palazzo oggi risulta rimaneggiato, dovendo questo assolvere a diversi usi abitativi. Dopo la perdita del bene architettonico, ai danni della famiglia Mastrogivanni Tasca e successiva messa all'asta dello stesso, avvenuta tra il 1939 ed il 1940. Il Comune di Mistretta lo acquistò; facendone, in un primo tempo, sede

comunale. Ma successivamente fu adibito a scuola superiore (sede scolastica del Liceo-Ginnasio Statale "A. Manzoni"), fino al 1999.

Per questi motivi l'edificio è stato oggetto di sconnessioni nella muratura, dove sono state aperti nuovi vani e chiusi in parte quelli esistenti.

Uno dei primi interventi che i progettisti si sono prefissi è stato quello di ricucire la maglia muraria e conseguente recupero statico della struttura, ricostituendo i nodi degli angoli di alcune stanze, e ripristinare gli accessi interni d'origine, il tutto utilizzando le tecniche ed i materiali uguali al nostro palazzo.

Nulla è stato alterato viceversa si è pervenuti alla conclusione di ricostituire i percorsi di fruizione dei locali interni secondo la tipologia di costruzione.

Sono stati impiegati materiali naturali e di riciclo; secondo le tecniche di costruzione tradizionali, es: la pietra arenaria, il cotto siciliano, il legno di castagno, il ferro battuto. Le pitture e le vernici sono di origine vegetale e minerale.

Particolare attenzione è stata fatta riguardo lo studio della distribuzione fra luce ed ambiente e salubrità dell'aria, atta a diminuire il consumo delle fonti energetiche artificiali, per un maggiore risparmio energetico. Si è intervenuti al sistema di fruizione dei percorsi, facendo entrare nelle stanze poco illuminate, quanta più luce naturale possibile. Altro intento progettuale è stato quello di risanare la salubrità di alcuni locali, che risultavano impediti nel ricircolo dell'aria naturale. Disponendo la contiguità tra queste stanze e quelle naturalmente areate al fine di migliorarne il ricircolo.

Tutto sapientemente composto secondo le teorie e tecniche della Bioarchitettura.

Un intervento che mira alla messa in sicurezza del manufatto, e che ne adegua alla funzione dei servizi che intende il comune ospitare.

Ristrutturazione ed adeguamento funzionale, sono gli elementi cardine di questo intervento, che mira alla salvaguardia un bene che ha peculiarità artistiche, per la sua mani fattura.

Il palazzo sarà adibito a servizi, per la collettività con finalità socioculturali-amministrative.

I locali di tale manufatto sono stati ripristinati, infatti, con l'intento di ospitare: "l'archivio storico comunale, due spazi per esposizione e collettive temporanee, una sala convegni, un ufficio turistico multi etnico, un ufficio per la pubblica istruzione, un centro di animazione culturale per le persone più disagiate".

Al pianterreno saranno allestiti, due locali, per contenere due attività commerciali, al fine di garantire occupazione in pianta stabile, seguendo le politiche per le pari opportunità. Saranno, infatti, allestiti un bar-caffetteria con ristoro-fast, un negozio di prodotti tipici locali. I locali adibiti ad archivio storico (10 piano), oltre a contenere gli uffici, accoglieranno delle sale per lo studio e la ricerca archivistica, con postazioni pensate per il lavoro di gruppo ed individuale.

Al secondo piano, una reception multimediale, sarà il fulcro di un percorso epositivo che si apre a ridosso della sala affrescata, con successiva immissione alla sala conferenze dotata di comfort e servizi di comunicazione digitale. Il tutto fruibile a sua volta da un percorso secondario, tale da abbattere le barriere architettoniche.

Al terzo ed ultimo piano troviamo gli uffici dell'assessorato comunale coordinati da un'aula direttiva nella quale sarà possibile orgamzzare iniziative d'interesse sociale di coordinamento territoriale.

Infine, con la presenza di questi locali, sarà possibile valorizzare ed incentivare iniziative di ordine naturalistico e paesaggistico per il comprensorio del Parco dei Nebrodi, della quale fa parte integrante la città di Mistretta.

Concludiamo con una osservazione su questo intervento, dicendo che, operazioni di tale portata servono alla comunità, per attivare una politica di risanamento urbano, nella quale bisogna dare una funzione ma soprattutto incentivarne l'utilizzo del bene architettonico nello specifico. Tale da rendere partecipi ed attivi l cittadini; e con il fine di attrarre a se fonti turistiche.